martedì 5 marzo 2013

Abi: il caso di Siena è un episodio le banche italiane sono solide

REGOLE. Sabatini: "Il nostro sistema è un modello per la vigilanza europea" Il direttore dell'Abi accoglie la sfida di Mimmo Costanzo: un patto banche-imprese fondato anche sulla trasparenza


Frastornati sì ma decisi a svoltare pagina. Nel più breve tempo possibile. Nella prima uscita pubblica dopo le dimissioni del presidente Giuseppe Mussari e la vicenda che ha investito Banca Mps, i vertici dell'Abi indicano la strada da seguire. Sulla base di alcune certezze che a loro appaiono chiare: il sistema bancario del nostro paese è solido e ciò grazie alla Banca d'Italia che ha garantito i controlli e ha evitato che il nostro sistema fosse contaminato.

A Messina, per un'altra tappa del Road show sul rapporto con le imprese, è il direttore generale dell'associazione Giovanni Sabatini a indicare la strada dell'associazione rivendicando anche la linea della trasparenza.

Accettando, per esempio, la sfida che viene dal mondo delle imprese con la proposta fatta nel corso del lungo dibattito da Mimmo Costanzo presidente e ad della Cogip di Catania il quale propone un patto fondato su tre punti di cui uno è appunto quello della trasparenza. È un nodo da sciogliere e Sabatini lo coglie accettando l'invito di Mimmo Costanzo Tecnis. Altra questione è quella dei vertici dell'associazione. Dopo un rappresentante dei grandi tocca a uno dei piccoli. Tra i nomi che circolano, come è noto, quello del presidente di Federcasse Alessandro Azzi; l'attuale vicepresidente vicario della stessa associazione Camillo Vanesio e il presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna Antonio Patuelli che è anche il favorito.

Nino Amadore - Il Sole-24 Ore




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